Anoressia e Bulimia
Anoressia
Generalità
L”Anoressia Nervosa si caratterizza per i seguenti aspetti clinici:
- Rifiuto di mantenere il peso corporeo almeno ai livelli minimi previsti in base all”età ed all”altezza
- Intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso o chiaramente emaciati
- Presenza di un disturbo dell”immagine corporea, talora con caratteristiche deliranti (ad esempio, la paziente può affermare di vedersi grassa in tutto o in una parte del corpo, anche se è emaciata)
- Amenorrea
Vengono riconosciuti due sottotipi di Anoressia Nervosa:
• Tipo “Restricter”, nel quale la riduzione del peso corporeo viene perseguita con una dieta molto restrittiva e con un”intensa attività fisica
• Tipo “Bulimico” (Binge Eating – Purging Type), caratterizzato dal fatto che si verificano crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici etc.)
Caratteristiche epidemiologiche
La patologia, che ha subito negli ultimi decenni un significativo incremento nei valori di incidenza, colpisce maggiormente il sesso femminile; l”età d”insorgenza è più spesso quella adolescenziale tuttavia sono stati descritti rari casi ad insorgenza tardiva, dopo i 30 anni.
L”Anoressia Nervosa è decisamente più frequente fra gruppi “a rischio” come modelle, ballerine, ginnaste ed atlete in generale; è più rappresentata fra le classi sociali medio-alte.
Quadro clinico
Si tratta più spesso di bambine modello, perfezioniste, ubbidienti e con elevate prestazioni scolastiche, tese ad ottenere il massimo da ogni loro prestazione.
L”esordio è spesso subdolo, talora scatenato da qualche commento scherzoso sul proprio peso corporeo. La paziente inizia così a restringere l”alimentazione, aumenta l”attività fisica che pratica in maniera strenua e costante, talora lamenta generici disturbi digestivi per giustificare la ridotta assunzione di cibo, altre volte si disfà del cibo che i familiari pensano abbia mangiato.
I cibi “consentiti” sono accuratamente selezionati fra quelli meno calorici e vengono minuziosamente pesati; l”alimentazione diventa invariabilmente ritualizzata e standardizzata, talora compaiono condotte di eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici) volte ad annullare gli effetti del (poco) cibo ingerito sul proprio peso corporeo.
Le fasi iniziali del dimagrimento si accompagnano ad una sensazione di euforia, la paziente si sente maggiormente accettata dall”ambiente e diventa più disinvolta nelle relazioni interpersonali.
Quando il dimagrimento è imponente ed aumentano le pressioni dell”ambiente (familiari, amici, medici) volte a convincere la paziente a mangiare di più, compare un progressiva tendenza all”isolamento, un rafforzamento ulteriore dei propositi di non mangiare, assenza di “consapevolezza” di malattia e, nelle fasi più avanzate, una netta riduzione dell”attività fisica conseguente alla mancanza di energia derivante dal digiuno protratto.
Denutrizione grave, squilibri idro-elettrolitici importanti, complicazioni legate al vomito e/o all”abuso di lassativi e diuretici sono le conseguenze più gravi di questa patologia.
Modalità di trattamento
L”approccio terapeutico all”Anoressia Nervosa è alquanto complesso e difficile, rende spesso necessaria l”ospedalizzazione della paziente e richiede l”intervento di professionalità diverse: psichiatra, psicologo, internista, nutrizionista.
Alle terapie psicofarmacologiche volte a migliorare la “consapevolezza” di malattia e a ridurre l”iperattività fisica si devono affiancare interventi “internistici” mirati a correggere lo stato di denutrizione e gli squilibri idro-elettrolitici; consigliabili inoltre sia la psicoterapia ad impronta cognitivo-comportamentale che interventi di rieducazione nutrizionale.
Bulimia
Generalità
La Bulimia Nervosa si caratterizza per i seguenti aspetti clinici:
- Presenza di crisi bulimiche (abbuffate), cioè di discontrolli sul proprio comportamento alimentare con ingestione di una grande quantità di cibo ipercalorico in un intervallo di tempo generalmente piuttosto breve (2 ore)
- Alla crisi bulimica, che si verifica in assoluta solitudine, seguono sensi di colpa e depressione dell”umore conseguenti al fatto di aver perso il controllo sul proprio comportamento alimentare
- Successivamente vengono messi in atto comportamenti compensatori (digiuno, iperattività fisica, vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici etc.) atti a ridurre l”impatto dell”abbuffata sui valori del proprio peso corporeo
- Come nell”Anoressia Nervosa sono presenti sia la paura dell”aumento di peso che la non corretta valutazione del proprio aspetto fisico tuttavia, nella Bulima, non si arriva mai all”emaciazione
Caratteristiche epidemiologiche
L”età d”esordio della Bulimia Nervosa è intorno ai 18 anni (range compreso fra i 12 ed i 35 anni), il sesso femminile appare più colpito di quello maschile; anche in questo caso modelle, ballerine ed atlete rappresentano categorie “a rischio” per lo sviluppo di tale patologia.
Altri dati epidemiologici suggeriscono che è maggiormente colpita la razza bianca e le classi sociali medio-alte; la maggior parte delle pazienti con Bulimia Nervosa hanno un grado d”istruzione universitario.
Quadro clinico
Uno degli elementi caratterizzanti la Bulimia Nervosa è la presenza della crisi bulimica (abbuffata). I fattori che la promuovono possono essere diversi come ad esempio lo sperimentare stati d”animo negativi o la semplice vista del cibo. Le quantità di alimenti ingerite sono imponenti (fino a 20.000 calorie per episodio), si tratta più spesso di cibi dolci e salati che vengono mandati giù con voracità, senza nemmeno gustarne il sapore e dopo una masticazione molto sommaria.
Le abbuffate si verificano in segreto ed i fattori che ne pongono termine possono essere variabili: il sopraggiungere di familiari o di altre persone, l”esaurimento del cibo a disposizione oppure il senso di ripienezza addominale.
Se nel corso dell”abbuffata si produce un certo sollievo dell”ansia e degli stati d”animo spiacevoli che la precedono tuttavia, tale effetto, è solo temporaneo in quanto essi lasciano il posto alla depressione dell”umore, ai sensi di colpa per l”aver perso il controllo sul proprio comportamento alimentare ed alle conseguenti condotte compensatorie volte a ridurre l”impatto dell”abbuffata sull”aumento del peso corporeo (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici etc.).
Le complicanze di queste ultime sono diverse, talora gravi al punto da mettere a repentaglio la sopravvivenza della paziente: squilibri idro-elettrolitici, alcalosi metabolica, ipopotassiemia con rischio di arresto cardiaco, rotture dell”esofago o dello stomaco con rischio di mediastiniti o peritoniti.
Modalità di trattamento
Anche nella Bulimia Nervosa si può rendere necessario il ricovero della paziente in reparto psichiatrico o internistico, quest”ultimo a causa delle complicanze mediche talora presenti e conseguenti alle condotte di eliminazione.
La terapia psicofarmacologica della Bulimia Nervosa verte essenzialmente sull”impiego di dosaggi pieni di alcuni antidepressivi che avrebbero l”effetto di ridurre il discontrollo alimentare riducendo così la frequenza e l”intensità delle crisi.
Sono consigliabili inoltre sia procedimenti psicoterapici di tipo cognitivo-comportamentale (individuali e di gruppo) che interventi di rieducazione nutrizionale.
Altre forme di disturbo alimentare
Binge Eating Disorder
(Disturbo da Alimentazione Incontrollata)
Il Binge Eating Disorder (BED) si caratterizza per la presenza di episodi ricorrenti di abbuffate in assenza di regolari condotte compensatorie (vomito autoindotto, iperattività fisica, abuso di lassativi e diuretici etc.).
Studi epidemiologici hanno rilevato percentuali di prevalenza del 2-3% nella popolazione generale, dell”8% fra gli obesi; l”età media all”esordio è risultata essere compresa fra i 30 ed i 50 anni mentre il sesso femminile è apparso maggiormente colpito.
I soggetti con BED hanno generalmente comportamenti alimentari che differiscono da quelli con Bulimia Nervosa infatti, se in quest”ultima le abbuffate si intervallano a periodi di elevata restrizione alimentare, nel BED le abitudini alimentari dei soggetti affetti sono sempre piuttosto caotiche ed irregolari; il BED si associa spesso, anche se non sempre, ad obesità.
Night Eating Syndrome
La Night Eating Syndrome (NES), descritta per la prima volta nel 1955 da Stunkard e coll., si caratterizza per la triade:
- Anoressia durante il giorno
- Iperfagia notturna e serale
- Insonnia
Ricerche epidemiologiche hanno stimato valori di prevalenza dell”1.5% nella popolazione generale; tali stime aumentano con l”incremento del peso: da circa il 10% nei soggetti che si ricoverano in cliniche specializzate nel trattamento dell”obesità a più del 25% fra coloro i quali si devono sottoporre ad interventi chirurgici per il trattamento dell”obesità stessa.