Dipendenza da Cellulare ed Sms

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Il fenomeno sociale della dipendenza dal cellulare, è un problema che colpisce principalmente giovani e giovanissimi.

Come tutte le cosiddette “nuove dipendenze”, anche la dipendenza da cellulare tende a innestarsi ed a manifestarsi soprattutto in relazione agli aspetti più fragili della persona. Se, ad esempio, la persona ha dei problemi di autostima il telefonino, rispondendo al bisogno di compensare tale problema, tenderà ad essere utilizzato come strumento per affrontarlo.

Allo stesso modo avviene per le persone con predisposizione alle dipendenze nei confronti delle persone, in cui esso diviene strumento per gestire i bisogni emotivi. L’uso quotidiano e comune del telefonino rende spesso difficile tracciare un confine diagnostico tra “comportamento normale” e “comportamento problematico”.

Per questa ragione, per l’individuazione di tale problematica è importante osservare tanto gli aspetti quantitativi quanto quelli qualitativi del rapporto con il cellulare.

Tuttavia, il problema quantitativo potrebbe anche essere manifestato in termini di lunghe conversazioni con poche persone o ancora l’utilizzo eccessivo potrebbe essere legato all’abuso di altre funzioni presenti nel cellulare. Il sistema dei messaggini telefonici (SMS) ad esempio, ha trovato ben presto grande diffusione in relazione alle possibilità di conciliare un mezzo di comunicazione economico, scritto (e quindi conservabile) e indiretto quanto una lettera.

Prima, infatti, chi non riusciva ad esprimere qualcosa verbalmente, poteva farlo attraverso una cartolina o con una lettera. Oggi ciò è possibile attraverso una e-mail o, più velocemente e più alla portata di tutti, attraverso un sms.

La necessità di esprimere tanto attraverso uno short message ha portato allo sviluppo di un linguaggio sintetico, fatto di abbreviazioni e codici che è indubbiamente più diffuso tra i giovani e che rappresenta il vero rischio della dipendenza da sms, soprattutto in età evolutiva.

Il linguaggio sintetico infatti rischia di prendere il sopravvento tra le funzioni cognitive ed emotive in via di sviluppo, predisponendo alla strutturazione di una forma di pensiero eccessivamente sintetico.

Inoltre, al di là della quantità di comunicazioni o del tempo passato al cellulare, si può ipotizzare una “dipendenza da telefonino” quando una persona presenta alcuni dei seguenti atteggiamenti-spia:

  • Dedica la maggior parte del proprio tempo ad attività connesse all’utilizzo del telefonino (telefonate, sms, giochi, consultazioni, uso di foto-videocamere, ecc.), svolte in modo esclusivo o in concomitanza con altre attività;
  • Manifesta senso di stordimento, mal di testa, vertigini, dolori al viso o all’orecchio o altri sintomi fisici che possono essere collegati all’abuso del telefonino;
  • Manifesta un atteggiamento di estrema affettività verso l’oggetto telefonico che si evidenzia principalmente con la resistenza ad allontanarsi da esso anche per poco tempo;
  • Mostra un utilizzo del telefonino non giustificato da necessità, bensì come strumento per soddisfare bisogni di ordine affettivo-relazionale e come principale mezzo per comunicare con gli altri rispetto ad altre forme di comunicazione;
  • Tende ad entrare in ansia o perfino in panico, o comunque a sperimentare stati emotivi spiacevoli, se il telefonino è scarico o se non funziona;
  • Utilizza il telefonino come mezzo di protezione e di intermediazione per entrare in rapporto con altri con i quali altrimenti non si riuscirebbe a comunicare in modo diretto;
  • Propende ad utilizzare il cellulare come strumento di controllo nelle relazioni sentimentali e affettive;
  • E’ incapace di mantenere dei momenti di assenza di contatto e di comunicazione con qualcuno;
  • Tende a giustificare l’incapacità a staccarsi dal telefonino con l’uso di alibi (es. ragioni di sicurezza);
  • Tende ad utilizzare il telefonino per tenere sotto controllo alcune paure o insicurezze (paura della solitudine, fobie specifiche, crisi d’ansia, ecc.);
  • Tende ad usare più telefonini, spesso linee separate in base all’utenza (es. lavoro/amici);
  • Ha l’abitudine di mantenere il telefono acceso anche di notte e di effettuare eventuali risvegli notturni per controllare l’arrivo di short message o di chiamate.

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