Dipendenza da Console e Videogiochi
Per i giovanissimi sempre più videogame e console dipendenti il rischio è di soffrire di depressione, ansia e fobia sociale, oltre che di andare male a scuola.
Questi disturbi sono una diretta conseguenza della dipendenza da console e non una caratteristica insita nel giocatore. Depressione e ansia sarebbero dunque conseguenze della dipendenza e la loro gravità è direttamente proporzionale al grado di “subordinazione”.
Ma il videogioco, allora, è buono o cattivo? Dipende dall’uso che se ne fa. E’ probabilmente sbagliato criminalizzare il videogioco, ma l’abuso può essere pericoloso. In quanto evoluzione tecnologica delle diverse forme di gioco, il videogame è potenzialmente “portatore” di numerosi effetti positivi: rappresenta uno stimolo per le abilità manuali e di percezione, stimola la comprensione dei compiti da svolgere, abitua a gestire gli obiettivi, favorisce l’allenamento alla gestione delle emozioni e lo sviluppo dell’abilità di prendere rapidamente delle decisioni.
Il rovescio della medaglia è costituito dai rischi relativi all’uso protratto nel tempo dei videogiochi e console, ossia la videomania (o videoabuso) e la videofissazione, cioè la prolungata esposizione ad un videogame, senza pause e completamente assorbiti dal gioco. Spesso l’abuso di videogiochi è seguito da altre condotte disturbate, come la sedentarietà (con conseguente rischio di sviluppo di sovrappeso corporeo), il togliere spazio alle attività connesse all’apprendimento scolastico (spesso praticate frettolosamente e con scarsa concentrazione), nonché la sostituzione del videogioco ad ogni altra forma di relazione sociale (favorendo uno stato di isolamento ed una tendenza all’introversione).
La dipendenza da videogiochi è ormai considerata una vera patologia alla quale applicare una cura simile a quella per la tossicodipendenza e l’alcolismo.
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